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Maria Grazia Ferrari

Presentazione di SILVIA MAZZUCCHELLI.

 

La ricerca di Maria Grazia Ferrari tocca varie forme di espressione artistica: la pittura ad olio, quella su legno, vetro, stoffa,  sino ad approdare da una quindicina di anni,  alla realizzazione di opere attraverso la manipolazione dell’argilla con la tecnica della maiolica e la tecnica raku.

Le sue opere traggono ispirazione dalle forme della natura e dagli elementi primordiali in cui ci si trova immersi: acqua, fuoco, terra, aria, che come scrive Gaston Bachelard, sono la base di ciò che egli definisce 

“immaginazione materiale”, che risponde a uno “straordinario bisogno di penetrazione che, al di là delle seduzioni delle forme, pensa la materia, sogna la materia, vive nella materia”. Nello stesso tempo, gli stessi quattro elementi, mettono in “azione gruppi di immagini che  aiutano l’assimilazione intima del reale”. 

“I miei lavori sono l’espressione di un percorso di crescita personale”, afferma  Maria Grazie Ferrari, attraverso “la manipolazione dell’argilla esprimo il mio percorso interiore”. E  l’acqua nel suo percorso ricopre davvero un senso del tutto particolare.  

Se è vero che i significati simbolici di questo elemento sono molteplici: sorgente di vita ed energia, mezzo di purificazione, centro di rigenerazione, l’acqua, fluida e indefinita, agisce da attrattore infinito per la creatività umana: proviene dalla zona indeterminata dell’origine, dal caos primigenio, luogo da cui nascono tutte le forme. 

Nel percorso di Maria Grazia Ferrari la sua virtù è quella di muovere, provocare, di impedire che ci si attardi nel solco delle proprie certezze. Così nelle opere dell’artista l’acqua è l’elemento propulsore, il combustibile di questa continua, vitale convivenza fra forme in divenire.

Le sue Nebulose ne sono un esempio, come i Globi, le masse materiche che riproducono l’idea di origine e la rappresentazione delle infinite manifestazioni della forma.

PHILOSOPHY

Maria Grazia Ferrari

 

PITTRICE e CERAMISTA

Lavoro l’argilla per passione, per poter dare spazio

alla mia creatività.

“Dal blocco di terra dai forma all’anima che è dentro di essa.”

I miei lavori sono l’espressione di una esperienza di crescita personale, attraverso la manipolazione dell’argilla infatti,

esprimo il mio percorso interiore, elaborando gli elementi

della natura o creando forme astratte che mi sgorgano dall’interiorità.

Nelle mie opere esprimo energia e dinamismo, cerco

di trasmettere messaggi di trasformazione e bellezza

che vanno oltre la concretezza del vivere quotidiano.

Sono  sculture, bassorilievi, pannelli.

Inizialmente il mio lavoro  ha corrisposto alla necessità

di far esplodere una creatività  repressa per molti anni

che premeva fortemente per poter uscire ed esprimersi 

ma che non  aveva ancora trovato la tecnica più adatta.

Man mano si è trasformata nella maggiore consapevolezza

di poter essere strumento di trasmissione. Faccio mia l’idea

che il lavoro dell’artista sta nel  riproporre il senso profondo dell’Arte come conoscenza e strumento della propria missione

di guida avanzata della evoluzione umana.

Ritrovando la capacità di interpretare per gli uomini ed in forme materiali  il senso divino del Bello, del Vero e del Bene. 

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Maria Grazia Ferrari

L’acqua simboleggia inoltre l’origine della creazione. Dal movimento della sua dimensione indefinita prendono forma tutte le cose,  come avviene per le Onde, che Maria Grazia plasma in molteplici varianti: da irruzioni improvvise a spirali,  volte a far sorgere l’immagine di un’emersione, di un movimento ascensionale, di un innalzamento del suo spirito e del suo sguardo.

Il passo successivo è rappresentato dalle Ali, simbolo di dinamismo, che evocano la visione di un movimento aereo e leggero e rappresentano lo spirito, con cui l’artista suggerisce l’idea di un’elevazione dalla terra verso il cielo. Ma al contempo è anche un innalzamento che rammenta la facoltà dell’elevarsi attraverso la conoscenza.  

Ecco che la ricerca di Maria Grazia riesce a coincidere anche con un’altra idea in cui lei crede profondamente: ovvero l’arte come conoscenza di sé e della complessità del mondo che ci circonda.

Così dall’elemento terra o meglio dall’argilla, l’artista trasforma la materia in pensiero comunicato, poi  attinge all’acqua, luogo di tutte le forme in divenire, si eleva nell’aria e infine giunge al fuoco, il fuoco del forno.

Il fuoco è la trasformazione definitiva. La concentrazione di energia che c'è nel calore equivale ad una appropriazione di luce, e la luce, lungi dall'avere un significato di per sé,  è un luogo privilegiato dell'essere in cui la materia può essere osservata, ammirata, la lucentezza ci fa notare la sua presenza. 

Il tema che l’accompagna in questo ultimo un anno è l’esaltazione della bellezza del creato che si esprime con l’Inno al creato e con una serie di forme floreali che mantengono la dinamicità che la caratterizza.

Questa attenzione alla natura ha il significato della “Cura della casa comune”, la consapevolezza che come parte della natura noi esseri umani dobbiamo vivere manifestando meraviglia e un profondo rispetto  verso tutto ciò che ci circonda.

 

                            Silvia Mazzucchelli 

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